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I versi più cantati e più dibattuti dagli italiani, quelli dell'inno nazionale, nacquero dalla penna di un precocissimo poeta genovese. Morto a soli ventidue anni mentre difendeva la Repubblica Romana, nel 1949, Goffredo Mameli fu il prototipo del patriota valoroso e dell'artista romantico. Per Carducci "la sua morte fu poesia ella stessa"; Mazzini ne ricorderà con profonda nostalgia "i canti che erravano ad ora ad ora sulle sue labbra, facili, ispirati, spontanei". I suoi componimenti civili e amorosi, raccolti in questo volume, restituiscono la figura cristallina di un giovane che attraversò come una meteora il nostro Risorgimento, riuscendo a segnare con il suo passaggio l'Ottocento poetico italiano.